Riposo compensativo: cos'è, come funziona e come gestirlo in azienda?

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La legge prevede che nelle giornate festive i lavoratori possano rimanere a casa continuando a percepire la retribuzione. Coloro che devono lavorare nei giorni festivi hanno diritto a ricevere una maggiorazione sullo stipendio come riconoscimento per lo sforzo aggiuntivo. Possono inoltre avere diritto a una giornata di riposo, chiamata “riposo compensativo”.

In questo articolo troverai tutte le informazioni utili sui riposi compensativi e scoprirai quando i dipendenti ne possono usufruire e con quali modalità. Ti forniremo inoltre qualche consiglio per gestire gli orari dei lavoratori della tua azienda nel modo più efficiente possibile.

Punti chiave

  • Con “riposo compensativo” si intende una giornata di astensione dal lavoro che permetta di recuperare le energie dopo aver lavorato per più di sei giorni consecutivi o in un giorno festivo.

  • Poiché si tratta di una giornata di recupero, il riposo compensativo non prevede alcuna retribuzione aggiuntiva; per la giornata festiva lavorata, invece, il dipendente riceverà una maggiorazione per il lavoro festivo.

  • Una gestione accorta delle richieste di lavoro festivo e dei riposi compensativi permette di preservare la salute psico-fisica e la motivazione del personale.

Riposo compensativo: cos'è?

L’Art. 36 della Costituzione recita: “Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi”. Quando, per esigenze tecnico-produttive, un dipendente non possa usufruire di questo diritto irrinunciabile, ovvero di una giornata (24 ore) di riposo ogni sette giorni, matura il diritto a un riposo compensativo.

Si può ricorrere al riposo compensativo anche quando al dipendente viene richiesto di lavorare nelle giornate festive. Con ciò si intendono sia le festività a livello nazionale (come Epifania, Festa dei Lavoratori, Ferragosto o Natale) sia quelle locali (Santo Patrono del Comune in cui si lavora).

In entrambi i casi (lavoro domenicale o nei festivi infrasettimanali), i lavoratori hanno diritto a ricevere una compensazione economica, ovvero una maggiorazione per il lavoro festivo, così come stabilito dal CCNL di riferimento. Inoltre, hanno diritto a ricevere:

  • La maggiorazione per il lavoro straordinario, qualora si superi il monte ore settimanale (in genere 38–40 ore, a seconda del contratto applicato);

  • Un riposo compensativo, che permetta loro di riposarsi e recuperare le energie.

Poiché in genere per gli straordinari festivi è prevista una maggiorazione importante, ridurre le ore lavorate in una settimana attraverso il riposo compensativo può essere un modo per evitare di pagare molti straordinari in busta paga e contenere i costi aziendali. Al tempo stesso, questo riposo può essere gradito al lavoratore, che può usufruire di una giornata libera per rigenerarsi.

Quando si ha diritto al riposo compensativo?

Usufruire del riposo compensativo non è sempre possibile. Se l’azienda prevede che in quel periodo ci saranno numerose assenze o picchi di lavoro, infatti, potrebbe non garantire il riposo compensativo per motivi di servizio. È un caso frequente nel periodo delle festività natalizie, ad esempio quando si chiede ai lavoratori di essere operativi l’8 dicembre, a Natale o a Santo Stefano.

Le imprese rimangono comunque obbligate a concedere ai dipendenti un riposo compensativo dopo sei giorni di lavoro consecutivi. La normativa prevede alcune eccezioni (ad esempio, in caso di cambi di turno o di attività che richiedano il frazionamento dell’attività lavorativa). Tuttavia, in questi casi occorrerà comunque prevedere 48 ore di riposo su 14 giorni di lavoro.

Ciò è in linea con il D.lgs. 66/2003, che regola alcuni aspetti dell’organizzazione dell’orario di lavoro e che prevede che i dipendenti usufruiscano di “riposi adeguati”. Tale decreto (Art. 5, comma 5) recita così:

Il lavoro straordinario deve essere computato a parte e compensato con le maggiorazioni retributive previste dai contratti collettivi di lavoro. I contratti collettivi possono in ogni caso consentire che, in alternativa o in aggiunta alle maggiorazioni retributive, i lavoratori usufruiscano di riposi compensativi”.

Come funziona il riposo compensativo?

Lavorare in modo continuativo per più di sei giorni consecutivi, durante una domenica o un giorno festivo, è un impegno gravoso a livello psico-fisico. Pertanto, il lavoratore ha diritto a ricevere non solo le maggiorazioni previste per il lavoro festivo, ma anche il pagamento delle ore di straordinario festivo oppure una giornata di riposo extra: il riposo compensativo.

Se l’azienda necessita di far lavorare un dipendente per oltre sei giorni consecutivi o durante un giorno festivo, deve innanzitutto concordare la prestazione con il lavoratore. Quest’ultimo non può rifiutare di lavorare nei festivi (a patto che il lavoro festivo sia previsto dal suo contratto o dal CCNL), ma è comunque consigliabile avvertirlo con un certo preavviso. Idealmente, il datore di lavoro dovrebbe anche predisporre anticipatamente il relativo riposo compensativo. Ciò consente una migliore gestione interna, ma permette anche al lavoratore di organizzare meglio il proprio tempo libero.

In linea di massima, il dipendente dovrebbe usufruire del riposo compensativo nel primo giorno utile successivo. Ad esempio, qualora abbia prestato servizio la domenica, potrebbe godere del riposo compensativo il lunedì. Tuttavia, ciò non è obbligatorio: vi sono casi in cui il dipendente può godere del riposo compensativo anche diversi giorni dopo. Nel caso dei contratti sottoscritti dall’ARAN (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni), si hanno 15 giorni di tempo per usufruirne.

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Che si tratti di ferie, malattia o congedo parentale, in Personio i dipendenti richiedono autonomamente i giorni di assenza e il manager li rilascia. Nel frattempo, le risorse umane hanno una panoramica completa di tutti i giorni di assenza.

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Si può chiedere al dipendente di essere reperibile durante il riposo compensativo?

L’aspetto della reperibilità durante i riposi non è normato da alcuna legge a livello nazionale. Occorre pertanto verificare le modalità previste dal proprio CCNL.

In linea di massima, la reperibilità non costituisce una prestazione lavorativa e permette comunque di usufruire del proprio giorno di riposo. Pertanto, è consentito chiedere a un lavoratore la reperibilità durante i giorni di riposo, compreso il giorno di riposo compensativo.

Non è invece possibile chiedere la reperibilità durante le ferie. Occorre tenere presente questo aspetto nella gestione delle richieste di ferie o dei permessi di lavoro (inclusi permessi ROL e permessi ex festività).

Vediamo ora un esempio pratico, analizzando quanto previsto in materia di reperibilità dai contratti collettivi ARAN per il settore pubblico. Tali contratti stabiliscono che si può ricorrere alla reperibilità per “essenziali ed indifferibili necessità di servizio, riferite a settori di attività per i quali sia necessario assicurare la continuità dei servizi, e che non possono essere coperte attraverso l’adozione di altre forme di articolazione dell’orario”.

Il periodo di reperibilità può durare al massimo 12 ore e il lavoratore ha diritto a ricevere un’indennità di reperibilità. Secondo il contratto ARAN, in caso di chiamata, il dipendente dovrà prendere servizio entro 30 minuti e riceverà la normale retribuzione per le ore lavorate, comprensiva delle eventuali maggiorazioni per il lavoro straordinario, festivo o notturno (ove applicabili). Qualora il dipendente non venga chiamato a prendere servizio, invece, non potrà avanzare alcun diritto in termini di retribuzione o riposi compensativi.

Il riposo compensativo è remunerato?

Il riposo compensativo non dà diritto ad alcuna retribuzione aggiuntiva: si tratta infatti di un recupero di giorni festivi o di riposo, la cui retribuzione è già prevista nella busta paga del lavoratore.

Naturalmente, lavorare durante un giorno festivo dà diritto a ricevere la maggiorazione prevista dal proprio contratto di lavoro. Ad esempio, il CCNL Commercio prevede che il lavoro festivo sia pagato il 30% in più (35% nel caso delle ore supplementari nei contratti part-time). Nel caso in cui gli straordinari festivi si svolgano in orario notturno (dalle 22 alle 6 del mattino), la maggiorazione sale al 50%.

Vediamo che cosa dicono altri CCNL in merito:

  • Il CCNL Autotrasporti prevede, per il lavoro domenicale con riposo compensativo, una maggiorazione del 20% in orario diurno e del 50% in orario notturno; se invece la festività cade in un giorno infrasettimanale, la maggiorazione per il giorno di lavoro (nell’orario normale) è pari al 50%.

  • Il CCNL Alimentari Industria prevede una maggiorazione del 10% per il lavoro domenicale con riposo compensativo; se non si usufruisce del riposo compensativo, la maggiorazione per il lavoro festivo sale fino al 40% o 50%, a seconda dell’ambito di lavoro.

Cosa accade se l’azienda non concede il riposo compensativo al dipendente?

Ai dipendenti che lavorano nei festivi l’azienda deve concedere una retribuzione più elevata, comprensiva delle maggiorazioni previste dal CCNL per il lavoro straordinario, festivo o notturno, e/o un riposo compensativo. In caso contrario, l’azienda sta commettendo un illecito e il dipendente può avere diritto a:

  • Ricevere la retribuzione con l’aggiunta delle maggiorazioni previste; 

  • Richiedere un risarcimento danni: infatti, la mole più elevata di lavoro può comportare un danno da usura psico-fisica.

Il dipendente che presti attività lavorativa usurante senza poter godere dei riposi settimanali potrebbe persino andare incontro a un danno biologico e avere pertanto diritto al relativo risarcimento. Il danno biologico va però dimostrato (generalmente per mezzo di testimoni o di una perizia medico-legale).

Come gestire il riposo compensativo?

Concedere il giusto riposo ai dipendenti è fondamentale per preservare la loro salute e la loro soddisfazione personale, con conseguenti effetti benefici anche sui risultati aziendali. Per una migliore gestione delle risorse umane, è bene che sia il responsabile HR a gestire le richieste di lavoro festivo e a organizzare il relativo riposo compensativo. Infatti, tra i compiti del reparto risorse umane, troviamo anche:

Prestare attenzione a questi aspetti permette alle aziende di rispettare le normative e di evitare controversie o vertenze sindacali. Inoltre, l’attenzione ai turni e ai riposi dei dipendenti permette di creare un clima più collaborativo e sereno.

La digitalizzazione dei processi HR può aiutare a controllare questi aspetti in modo più rapido ed efficiente. Una piattaforma HR completa permette di gestire da un’unica interfaccia tutto ciò che riguarda il personale, dalle fasi di ricerca e selezione del personale all’onboarding, dalla formazione del personale alla valutazione delle prestazioni, fino alla gestione di turni e straordinari.

In particolare, con il software per la  gestione di assenze e ferie di Personio, puoi visualizzare in tempo reale le presenze, le assenze e le richieste di ferie o permessi (inclusi i riposi compensativi). Ciò ti permette di pianificare meglio il lavoro del team, evitando sovrapposizioni e picchi di lavoro.

Conclusione

Il riposo compensativo è una misura che permette ai dipendenti di avere un giorno libero dopo aver lavorato in un giorno festivo o per almeno sei giorni consecutivi. Oltre a consentire al dipendente di riposarsi, questa pratica consente di ridurre le ore di straordinario lavorate dal personale e pertanto consente un risparmio economico per l’impresa.

Una buona pianificazione della forza lavoro è imprescindibile per consentire lo svolgimento delle attività aziendali e il raggiungimento degli obiettivi di business. Al tempo stesso, con una buona organizzazione di turni, riposi e permessi, le imprese possono assicurarsi che il proprio personale sia sempre riposato e motivato.

Domande frequenti

Hai domande sul lavoro nei giorni festivi e sul riposo compensativo? Di seguito troverai alcune delle più frequenti, con le nostre risposte.

Un dipendente può rifiutarsi di lavorare nei giorni festivi?

In genere, se vi è un chiaro accordo tra le parti (ad esempio sotto forma di contratto di lavoro o CCNL), il dipendente non può rifiutare il lavoro festivo. Chi lavora in queste giornate riceve una retribuzione maggiorata e può avere diritto a un riposo compensativo.

A quanti riposi compensativi si ha diritto in un mese?

I dipendenti hanno diritto ad almeno un giorno di riposo ogni sette giorni di lavoro. Tuttavia, il dato dei riposi va calcolato su un periodo di 14 giorni. In situazioni limite, si possono avere fino a 12 giorni di lavoro consecutivi, seguiti da due giorni di riposo.

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