Permessi ex festività: cosa sono e come gestirli
Tra le voci presenti nella busta paga dei dipendenti, ve ne sono alcune relative a ferie e permessi di cui il lavoratore o la lavoratrice può usufruire con diverse modalità. È il caso dei giorni di ferie, dei permessi retribuiti e dei permessi ROL. In questa sezione della busta paga (solitamente collocata nella parte inferiore del cedolino) troviamo anche la voce “ex festività”.
In questo articolo ti illustreremo che cosa si intende con permessi ex festività. Ti spiegheremo inoltre quando e in quale misura i permessi ex festività sono retribuiti in busta paga e come sono gestiti in caso di conclusione del rapporto di lavoro.
Punti chiave
Con ex festività si intendono delle festività soppresse, ovvero quelle giornate che un tempo erano riconosciute come festive (i cosiddetti “giorni rossi sul calendario”), ma oggi non lo sono più.
Al posto di queste festività soppresse, ai dipendenti vengono concesse alcune ore di permesso retribuito ogni anno.
Il dipendente che non usufruisca, in tutto o in parte, dei permessi ex festività, avrà il diritto di ricevere la relativa compensazione in busta paga.
Contenuti
- 1Permessi ex festività: cosa sono?
- 2Quali ex festività possono finire in busta paga?
- 3Quante ore di permesso ex festività spettano a un dipendente all'anno?
- 4Ex festività in busta paga: come vengono compensati i permessi ex festività?
- 5Cosa accade alle ex festività in caso di interruzione del rapporto di lavoro?
- 6Come gestire i permessi ex festività?
- 7Conclusione
- 8Domande frequenti
Permessi ex festività: cosa sono?
Con ex festività si intendono festività civili o religiose che sono state abrogate. La normativa di riferimento è la Legge n. 54 del 5 marzo 1977, che stabiliva quanto segue:
“I seguenti giorni cessano di essere considerati festivi agli effetti civili: Epifania; S. Giuseppe; Ascensione; Corpus Domini; SS. Apostoli Pietro e Paolo.
A decorrere dal 1977 la celebrazione della festa nazionale della Repubblica e quella della festa dell'Unità nazionale hanno luogo rispettivamente nella prima domenica di giugno e nella prima domenica di novembre.
Cessano pertanto di essere considerati festivi i giorni 2 giugno e 4 novembre.”
Alcune di queste festività risultano tutt’oggi abrogate. Fanno eccezione l’Epifania e la Festa della Repubblica italiana del 2 giugno, che sono state ripristinate come giornate festive rispettivamente nel 1985 e nel 2001.
Per i lavoratori dipendenti queste festività soppresse non costituiscono comuni giorni lavorativi. Lavorare in queste giornate permette infatti di maturare appositi permessi retribuiti (noti come “permessi ex festività”). Inoltre, qualora il dipendente non usufruisca di tali permessi, essi potranno essere monetizzati in busta paga.
Quali ex festività possono finire in busta paga?
Quali sono le festività soppresse, che possono dare diritto a permessi o a una compensazione economica in busta paga per i dipendenti? Di seguito troverai un elenco:
San Giuseppe, 19 marzo – Si tratta della festa religiosa cattolica in onore di San Giuseppe, in cui si celebra anche la Festa del Papà;
Ascensione di Gesù, 40 giorni dopo Pasqua – La data di questa festività religiosa cattolica è variabile, in quanto cade 40 giorni dopo Pasqua. In questa giornata si celebra l’ascensione di Gesù al cielo.
Festa dei Santi Pietro e Paolo, 29 giugno – Anche questa è una festa religiosa cattolica. Risulta una ex festività nella maggior parte dei comuni italiani. Tuttavia, San Pietro e San Paolo sono i patroni di Roma; pertanto, nella Capitale questa giornata risulta a tutti gli effetti un giorno festivo.
Corpus domini, 60 giorni dopo Pasqua – Questa festività religiosa cattolica dalla data mobile celebra l’eucaristia.
Giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, 4 novembre – Si tratta dell’unica festività civile in questo elenco. In questa giornata si ricorda la firma dell’armistizio di Villa Giusti, entrato in vigore il 4 novembre 1918, con conseguente conclusione per l’Italia della Prima guerra mondiale. Inoltre, in questa occasione si rende onore alle Forze Armate italiane.
Quante ore di permesso ex festività spettano a un dipendente all'anno?
Non esistono normative che diano indicazioni sulla gestione dei permessi ex festività; le specifiche variano a seconda del CCNL applicato. Pertanto, per conoscere le ore che spettano ogni anno come permessi ex festività e le modalità di fruizione, occorre consultare il proprio CCNL di riferimento.
Ad esempio, il CCNL Commercio prevede per le ex festività un monte ore annuo di 32 ore di permesso (utilizzabili a gruppi di 4 o 8 ore). Tali permessi retribuiti devono essere utilizzati dal singolo lavoratore nei periodi di minore attività e garantendo il normale andamento delle attività lavorative mediante turnazione con i colleghi. I permessi che non vengono utilizzati entro l’anno di maturazione devono essere utilizzati entro il 30 giugno dell’anno successivo. Nel caso in cui non vengano fruiti entro tale data, saranno infine retribuiti.
Anche nel CCNL Metalmeccanico i permessi ex festività ammontano a 32 ore, corrispondenti a 4 gruppi da 8 ore ciascuno. Una quota dei permessi garantiti da questo CCNL può essere utilizzata in modo collettivo, ad esempio a livello di reparto, mentre i permessi rimanenti sono utilizzabili dal singolo lavoratore compatibilmente con le esigenze aziendali. Il CCNL specifica che la richiesta per usufruire di questi permessi va inoltrata almeno dieci giorni prima. Il contratto specifica inoltre quanto segue: “Per quanto riguarda la festività (4 novembre) la cui celebrazione ha luogo nella prima domenica di novembre, il lavoratore beneficerà del trattamento previsto per le festività che coincidono con la domenica”.
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Tenere traccia delle assenze in modo sempliceEx festività in busta paga: come vengono compensati i permessi ex festività?
Per compensare la soppressione di alcune festività religiose e civili, i dipendenti maturano dei permessi retribuiti, nella misura stabilita dai diversi CCNL. Questi permessi non maturano tutti in una volta, ma su base mensile: ogni mese, il dipendente accumula un dodicesimo (1/12) del monte ore annuale. Per fare un esempio pratico, un lavoratore nel settore Commercio, che ha diritto a 32 ore di permessi ex festività all’anno, ogni mese maturerà 2,66 ore di permesso.
Inoltre, la quantità di ore di permesso maturate annualmente è proporzionale alle ore lavorate. I totali riportati nei CCNL si riferiscono a un contratto a tempo pieno, ma nel caso di un part-time si matureranno permessi ex festività nella percentuale corrispondente alle ore lavorate. Ad esempio, per un part-time al 50%, si maturerà la metà delle ore previste (16 ore all’anno nel caso del CCNL Commercio).
Questa proporzionalità si applica anche ai contratti di lavoro a termine. Vediamo l’esempio di un contratto a tempo determinato full-time della durata di sei mesi: in questo caso, nel corso del semestre si maturerà il 50% delle ore di permesso ex festività previste per l’anno intero. Nel CCNL Metalmeccanico, ciò corrisponderebbe a 2,66 ore maturate ogni mese, per un totale di 16 ore al termine del contratto.
A patto di rispettare le indicazioni riportate nel proprio CCNL (ad esempio in termini di giorni di preavviso o di turnazione con altri colleghi), i dipendenti possono usufruire dei permessi ex festività che hanno già maturato quando preferiscono. Inoltre, come succede per i permessi ROL, i permessi ex festività che non vengono fruiti devono essere retribuiti in busta paga. A seconda delle indicazioni del proprio CCNL, ciò può avvenire al termine dell’anno di maturazione oppure successivamente. Per ciascuna ora di permesso ex festività non utilizzata, il dipendente avrà diritto a ricevere la sua consueta retribuzione oraria.
Cosa accade alle ex festività in caso di interruzione del rapporto di lavoro?
Se il rapporto di lavoro si conclude per qualsiasi motivo (dimissioni, licenziamento o, nel caso di un contratto a termine, alla sua naturale scadenza), le ore di permessi ex festività già maturate e non fruite non andranno perse: il dipendente avrà infatti diritto a ricevere la relativa compensazione economica con l’ultima busta paga, alla sua solita retribuzione oraria.
Come gestire i permessi ex festività?
Ecco qualche raccomandazione per gestire al meglio i permessi ex festività nella tua azienda. In questo modo potrai garantire che i dipendenti possano usufruire di questo diritto e al tempo stesso organizzare al meglio le attività aziendali.
Informati su norme e contratti: consulta il CCNL di riferimento per la tua azienda e verifica quanti permessi ex festività spettino ogni anno ai dipendenti e di conseguenza quanti ne maturino ogni mese. Il CCNL ti fornirà indicazioni anche sulle modalità di richiesta di questi permessi e sulle tempistiche per il pagamento dei permessi non fruiti in busta paga.
Comunica con i dipendenti: per assicurarti che le richieste di ferie e permessi (tra cui i permessi ex festività) siano gestiti nel migliore dei modi, assicurati che i dipendenti conoscano le procedure da seguire. Puoi predisporre guide informative o manuali che i dipendenti possano consultare fin dalla fase di onboarding. Puoi inoltre diramare promemoria periodici, ad esempio in occasione della redazione del piano ferie annuale.
Forma il personale: assicurati che le persone che si occupano della gestione delle risorse umane conoscano sia le disposizioni del CCNL, sia le procedure interne aziendali per la gestione dei permessi ex festività. In questo modo il personale HR potrà rispondere a dubbi e fornire chiarimenti ai dipendenti che ne abbiano bisogno.
Monitora le assenze e i permessi fruiti: assicurati che le richieste dei dipendenti di usufruire di ferie o permessi (inclusi i permessi ex festività) siano monitorate e valutate in modo tempestivo. Puoi ricorrere a un calendario o a una tabella in Excel, oppure sfruttare le più moderne tecnologie affidandoti al sistema di gestione HR di Personio. Questo strumento ti permette di avere una visione in tempo reale delle assenze (pianificate o impreviste) e dei permessi o giorni di ferie maturati e ancora da fruire. In questo modo potrai più facilmente evitare le sovrapposizioni e le carenze di personale.
Conclusione
Una gestione delle ferie e di altri permessi trasparente ed efficiente è fondamentale per una gestione delle risorse umane ottimale. Le assenze retribuite permettono infatti ai dipendenti di riposarsi e di conciliare meglio la vita privata con quella lavorativa, con conseguenti effetti benefici sul loro rendimento e sulla loro motivazione. Per una migliore organizzazione delle assenze puoi affidarti alla soluzione di gestione di assenze e ferie di Personio, che ti permetterà di tenere sotto controllo tutta la situazione dei dipendenti e gestire al meglio tutte le richieste di ferie o permessi.
Domande frequenti
Hai altri quesiti in merito ai permessi per le festività soppresse? Di seguito troverai alcune domande frequenti sulle ex festività e le nostre risposte.
Come capire se un dipendente dispone di permessi ex festività?
Le ore di permessi ex festività sono stabilite dai CCNL. Il primo passo consiste quindi nel verificare quante ore siano previste dal proprio contratto nazionale di riferimento e quando il dipendente inizi a maturarle. Il dipendente potrà verificare i permessi ex festività di cui dispone consultando la busta paga (in genere l’indicazione si trova nella parte inferiore del cedolino).
I permessi ex festività possono essere monetizzati?
Sì, è possibile monetizzare le ex festività. Se il dipendente non usufruirà di questi permessi entro una determinata data prevista dal CCNL (in genere al termine dell’anno di maturazione o nel corso dell’anno successivo), percepirà in busta paga una somma pari alla retribuzione che avrebbe ricevuto durante l’assenza.
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