Ferie e malattia: cosa fare se un dipendente si ammala prima, durante o dopo i giorni di ferie?

Sick leave

Quello delle ferie è uno dei momenti più attesi dai lavoratori, che necessitano di un periodo di meritato riposo per ricaricare le energie. A volte, però, le cose non vanno come pianificato e capita che il lavoratore si ammali appena prima, durante o subito dopo l’agognata pausa.

In questo articolo scoprirai che cosa prevede la normativa nel caso in cui la malattia si sovrapponga alle ferie. Troverai inoltre suggerimenti utili per una migliore comunicazione e organizzazione delle assenze dei dipendenti.

Punti chiave

  • Se un lavoratore si ammala poco prima delle ferie, queste ultime non inizieranno fino al termine della malattia.

  • Se un lavoratore si ammala durante le ferie e la malattia è sufficientemente grave da compromettere il suo riposo, le ferie vengono sospese.

  • Se la malattia insorge al termine delle ferie, il lavoratore ha diritto a rimanere a casa in malattia senza rientrare al lavoro.

Qual è la differenza tra ferie e malattia?

Ferie e malattia sono entrambi diritti dei lavoratori dipendenti sanciti dalla legislazione italiana. In entrambi i casi si tratta di periodi di assenza giustificata dal lavoro (che viene retribuita in toto o in parte a seconda dei casi). Di seguito analizzeremo i due eventi nel dettaglio.

Informazioni sulle ferie 

Le ferie sono un diritto dei lavoratori sancito dall’articolo 36 della Costituzione. I lavoratori dipendenti hanno diritto a un minimo di quattro settimane di ferie annuali obbligatorie, indipendentemente dal tipo di contratto (ciò vale anche per i lavoratori part-time).

Poiché le ferie sono state previste per permettere ai lavoratori di recuperare le energie psico-fisiche, non è possibile rinunciarvi, né monetizzarle. Le aziende devono anzi prestare attenzione alla gestione delle ferie non godute, per evitare di incorrere in sanzioni. I giorni di ferie sono retribuiti come da contratto di lavoro.

Informazioni sulla malattia

Anche la malattia è un diritto dei lavoratori dipendenti garantito dall’articolo 38 della Costituzione e di cui si occupa anche l’articolo 2110 del Codice Civile. Questo strumento permette al lavoratore di assentarsi in caso di motivi di salute che pregiudicano lo svolgimento dell’attività lavorativa, previa presentazione di un apposito certificato medico di malattia con l’indicazione della diagnosi e della prognosi, ovvero dei giorni di assenza previsti per la guarigione. Tale certificato deve essere inviato per via telematica all’INPS, mentre al datore di lavoro andrà fornito il numero di protocollo univoco del certificato (PUC), con cui potrà visionare l’attestato di malattia (privo di diagnosi).

A livello retributivo, i primi tre giorni di malattia sono a carico del datore di lavoro, ove previsto dal contratto. Nei giorni successivi, invece, si riceverà un’indennità parziale dall’INPS pari al “50% della retribuzione media giornaliera, dal quarto al ventesimo giorno” e al “66,66% dal ventunesimo al centottantesimo giorno”.

Ma nel caso in cui insorga una malattia durante le ferie, quale dei due eventi prevale? In linea di massima, la malattia interrompe il decorso delle ferie. Il riferimento è la sentenza della Corte Costituzionale n. 616 del 30 dicembre 1987, che ha così stabilito: “la norma censurata (art. 2109 cod. civ.) va dichiarata costituzionalmente illegittima nella parte in cui non prevede la sospensione del periodo feriale per la malattia insorta durante lo stesso”.

In realtà, vi sono delle eccezioni: in caso di malattia lieve, che non pregiudica la fruizione delle ferie (come un banale raffreddore), queste ultime non risulteranno interrotte. L’azienda avrà la facoltà di verificare che la malattia impedisca effettivamente al lavoratore di godere delle ferie per mezzo delle visite fiscali.

Malattia prima delle ferie

Se un lavoratore si ammala prima dell’inizio delle ferie, dovrà seguire la solita procedura:

  • Avvisare il datore di lavoro (se previsto dal proprio CCNL di riferimento, dal contratto o dalle procedure aziendali);

  • Sottoporsi a una visita medica;

  • Assicurarsi che il medico invii il certificato di malattia comprensivo di prognosi (ovvero dei giorni di malattia previsti) per via telematica all’INPS;

  • Comunicare il numero di protocollo al datore di lavoro.

L’assenza per malattia partirà dal giorno della visita o dal giorno precedente (se la malattia è insorta prima, in base a quanto indicato dal medico) e terminerà nel giorno indicato sul certificato. Solo a quel punto il lavoratore potrà iniziare le ferie.

Vediamo un esempio pratico: ipotizziamo che un’azienda chiuda dall’1 al 15 agosto compresi e che un dipendente si ammali dal 31 luglio al 5 agosto. In questo caso, il dipendente risulterà in ferie dal 6 al 15 agosto e potrà recuperare successivamente i primi cinque giorni di ferie non goduti.

Malattia durante le ferie

E se invece il lavoratore si ammalasse durante le ferie? Prima di tutto, dovrà avvisare il datore di lavoro e sottoporsi a una visita medica, in modo da ottenere il certificato medico e il relativo numero di protocollo da comunicare all’azienda. Ciò è molto importante perché, qualora non si comunichi tempestivamente la malattia, questa decorrerà dalla data in cui l’azienda ne è venuta a conoscenza, e non dalla data di insorgenza.

Se durante le ferie il lavoratore non si trova presso il proprio domicilio abituale, non è un problema. Il certificato medico di malattia riporterà anche l’indirizzo a cui il lavoratore dovrà essere reperibile per l’eventuale visita fiscale. Le visite fiscali potranno avvenire in tutti i giorni della settimana, nelle fasce orarie previste dall’INPS.

Una volta guarito, il lavoratore potrà:

  • Usufruire dei giorni di ferie residui (se la malattia termina prima del termine delle ferie);

  • Rientrare al lavoro direttamente (se la malattia termina dopo il termine delle ferie);

  • Concordare con il datore di lavoro un prolungamento delle ferie (ove possibile, in base alle esigenze aziendali).

In alcuni casi, il datore di lavoro ha la facoltà di rifiutare la richiesta del lavoratore di interrompere le ferie e considerare tali giorni come malattia. Deve però basarsi su criteri oggettivi, ovvero deve dimostrare che la malattia è così lieve da non pregiudicare la fruizione delle ferie. Per farlo, può richiedere all’INPS una visita fiscale, che accerterà l’effettivo malessere del lavoratore.

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Malattia dopo le ferie

Vediamo infine cosa succede se il lavoratore si ammala subito dopo le ferie. È possibile “attaccare” il periodo di malattia a quello delle ferie? La risposta è sì: invece di rientrare in servizio nel giorno stabilito, il lavoratore che non si senta bene può usufruire della malattia.

La procedura da seguire è sempre la stessa: il dipendente dovrà avvisare il datore di lavoro, recarsi da un medico, assicurarsi dell’invio del certificato di malattia all’INPS e infine comunicare il numero di protocollo al datore di lavoro. Il dipendente rientrerà al lavoro nel giorno stabilito dal medico e riportato sul certificato.

Come funziona la maturazione delle ferie durante la malattia?

Durante la malattia, si maturano ferie come nei periodi di lavoro ordinario. Ciò è stato sancito dal Consiglio di Stato (sezione VI, sentenza 2663/10). Questa sentenza ha stabilito inoltre che, qualora il dipendente non possa usufruire delle ferie (per cause non imputabili al suo comportamento), avrà diritto a ricevere un compenso sostitutivo. La sentenza ribadisce che ferie e malattia sono eventi distinti e che il lavoratore ha il diritto di usufruire appieno dei giorni di ferie maturati, ai fini del suo benessere psico-fisico.

Per tenere sempre la situazione delle assenze dei dipendenti sotto controllo, siano esse per ferie o malattia, puoi ricorrere al software di gestione assenze e ferie di Personio. Esso ti permette di visualizzare la situazione in tempo reale, approvare o rifiutare le richieste di ferie e calcolare in automatico i giorni di ferie utilizzati e quelli residui. In questo modo potrai conciliare le esigenze dei lavoratori con quelle dell’azienda.

Cosa succede quando il dipendente guarisce dalla malattia?

La malattia prevale sulle ferie, poiché il lavoratore ha il diritto di godere appieno dei giorni di riposo. Ma cosa succede una volta guarito? I datori di lavoro possono stabilire regole interne, purché non ledano il diritto alle ferie del lavoratore, ma molte aziende gestiscono il rientro della malattia in questi modi:

  1. Ferie collettive: se il dipendente si ammala durante le ferie collettive (ad esempio in un periodo di chiusura aziendale), al termine del periodo di ferie prestabilito dovrà rientrare al lavoro. Potrà quindi recuperare i giorni di ferie non fruiti successivamente, previo accordo con l’azienda.

  2. Ferie individuali: in questo caso vi sono due possibilità, che dipendono dagli accordi tra dipendente e datore di lavoro. Al termine delle ferie prestabilite il lavoratore può prolungare le ferie, oppure rientrare in azienda e usufruire più avanti dei giorni di ferie saltati.

Malattia e visite fiscali

Anche per la malattia insorta prima, durante o dopo le ferie l’azienda può richiedere che l’INPS effettui visite di controllo, le cosiddette “visite fiscali”. Con tali visite è possibile verificare che il dipendente sia effettivamente malato e, se la malattia è insorta in concomitanza delle ferie, che il malessere sia tale da impedire la fruizione di queste ultime.

Le visite fiscali vengono svolte all’interno di fasce di reperibilità, che variano tra settore pubblico e privato. Nel privato, i lavoratori devono essere reperibili tra le 10:00 e le 12:00 e tra le 17:00 e le 19:00. Nel settore pubblico, invece, gli orari di reperibilità sono 9:00-13:00 e 15:00-18:00.

Se il lavoratore non si trova presso il suo domicilio abituale (ad esempio perché è in vacanza), dovrà indicare al medico un indirizzo a cui sarà reperibile durante tutta la malattia. Tale indirizzo verrà riportato sul certificato medico.

Cosa fare nel caso di ferie e malattia dei figli?

Il D.lgs. 151/2001 prevede che i genitori possano assentarsi dal lavoro senza limitazioni nel caso in cui abbiano figli malati di età inferiore ai tre anni. Se invece i figli hanno un’età compresa tra tre e otto anni, i genitori possono assentarsi per cinque giorni all’anno.

La malattia di un figlio o il suo ricovero in ospedale permettono al lavoratore di interrompere le ferie. I dipendenti che desiderano usufruirne hanno il dovere di informare tempestivamente il datore di lavoro e devono essere provvisti di un apposito certificato di malattia telematico rilasciato dal medico curante, dal pediatra o da uno specialista.

Ricordiamo che si tratta di congedi non retribuiti e che non prevedono la maturazione di ferie, tredicesima o altre mensilità. Occorre inoltre ricordare che i genitori possono usufruire di questi congedi solo in maniera alternata. A tali congedi non si applicano le disposizioni sui controlli fiscali e sulle fasce orarie di reperibilità.

Conclusione

Una gestione delle ferie efficiente può rendere l’ambiente lavorativo più sereno. Può anche aiutarti a far fronte a eventi imprevisti e non pianificabili, come la malattia di un dipendente prima, durante o dopo le ferie concordate. L’attento monitoraggio della situazione delle presenze ti permette di organizzare al meglio il lavoro del team, evitando sia rallentamenti nelle operazioni aziendali, sia malumori tra il personale. In questo modo, i periodi di ferie o le assenze per malattia saranno più rigeneranti per tutti.

Domande frequenti

La gestione delle ferie è un aspetto complesso della gestione del personale. Di seguito troverai la risposta ad alcune domande frequenti in merito.

Come si calcolano le ferie?

Per sapere a quanti giorni di ferie hanno diritto i tuoi dipendenti, dovrai consultare il CCNL di riferimento. Il calcolo delle ferie varia anche in base al tipo di contratto e all’anzianità di servizio. Una piattaforma HR come quella di Personio può aiutarti a monitorare in tempo reale le ferie maturate e non ancora fruite dai dipendenti.

Durante il preavviso il dipendente può andare in ferie?

In caso di licenziamento o dimissioni, occorre dare un preavviso all’altra parte. In genere, ferie e malattia sono tra le circostanze che sospendono il preavviso. Tuttavia, il dipendente e il datore di lavoro possono accordarsi affinché il lavoratore usufruisca delle ferie non godute durante il preavviso, per evitare che vengano monetizzate.

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