Congedo di paternità: cos'è, come funziona e quanti giorni spettano?

occupational maternity pay and a young family

La concessione del congedo di paternità rappresenta un successo importante per la vita dei neo-papà e segna un passo significativo verso un equilibrio tra vita professionale e personale. Questo articolo esplora le varie dimensioni del congedo di paternità, delineando non solo le sue caratteristiche fondamentali ma anche le modalità di accesso e i benefici connessi, con l'obiettivo di fornire una guida chiara e completa per i professionisti HR che devono gestire questi aspetti.

Punti chiave

  • Il congedo di paternità è un periodo dedicato ai neo-papà per supportare la famiglia nei primi mesi di vita del neonato, essenziale per promuovere l'equilibrio tra responsabilità lavorative e familiari e per rafforzare il legame padre-figlio o padre-figlia.

  • Vi è una distinzione importante tra congedo di paternità obbligatorio e congedo parentale, con il primo che garantisce ai padri delle pause specifiche dal lavoro nel periodo post-nascita, e il secondo che offre una flessibilità maggiore nel supporto alla crescita del bambino.

  • Tutti i padri lavoratori in Italia, a prescindere dalla tipologia contrattuale, hanno diritto a 10 giorni lavorativi di congedo.

  • La richiesta del congedo e i relativi pagamenti, gestiti dall'INPS ma anticipati dal datore di lavoro, richiedono una precisa documentazione e offrono un'indennità pari al 100% della retribuzione.

  • Le aziende più inclusive e innovative implementano politiche di welfare personalizzate nel supportare i neo-papà, attraverso iniziative che vanno oltre il congedo di paternità, arricchendo così la cultura aziendale e la soddisfazione dei dipendenti.

Cos'è il congedo di paternità?

Il congedo di paternità rappresenta una svolta progressista che riconosce l'importanza della presenza dei neo-papà fin dai primi momenti della vita dei loro figli. Questo periodo di pausa dal lavoro permette ai padri di dedicarsi alla famiglia e offre un supporto nel periodo post-parto per consentire loro di partecipare attivamente alla cura del neonato.

Questa pratica non soltanto promuove l'equilibrio tra le responsabilità professionali e familiari ma porta benefici tangibili a tutti i membri della famiglia. Per il bambino, significa stabilire un legame affettivo solido; per la madre, ricevere un sostegno indispensabile; per il padre, un'opportunità unica per rafforzare il proprio ruolo genitoriale.

Inoltre, adottare correttamente la politica di congedo di paternità significa per le aziende dimostrare un impegno verso l'inclusione e il benessere dei dipendenti, contribuendo positivamente alla cultura aziendale e alla gestione delle risorse umane. Un approccio del genere allinea l'organizzazione alla legge e alle aspettative sociali, valorizzando anche i talenti con un ambiente di lavoro equo e di supporto.

Differenza tra il congedo di paternità obbligatorio e il congedo parentale

Quando si parla di “obbligatorio” nel contesto del congedo di paternità ci si riferisce al diritto inalienabile del padre che gli permette di staccare dal lavoro per un numero fissato di giorni immediatamente dopo la nascita del proprio figlio o figlia. Questo periodo, stabilito per legge, mira a garantire che il padre possa contribuire alla cura del neonato e supportare la madre nel post-parto.

D'altra parte, il congedo parentale è un periodo più esteso di cui possono usufruire entrambi i genitori per occuparsi del bambino. Infatti, il congedo parentale è valido soltanto fino al momento in cui il bambino o la bambina compiono 12 anni, contando fino a un tetto massimo di 10 mesi per tutte e due i genitori. Tuttavia, nel caso del congedo parentale il compenso retribuito dall’INPS si riduce al 30%, con solo 1 mese all’80%.

Come funziona il congedo di paternità in Italia nel 2025?

Il congedo di paternità è un pilastro fondamentale della politica familiare e garantisce ai neo-papà giorni dedicati per accogliere il nuovo arrivato nella famiglia. Questa misura si affianca al congedo di maternità e al più ampio congedo parentale, che offre sempre ai genitori l’opzione di stare più tempo con i propri figli senza essere presenti a lavoro.

Dal 2021, la normativa italiana prevede che i padri abbiano diritto a un congedo di paternità obbligatorio di 10 giorni, durante i quali ricevono un compenso economico pari al 100% della loro retribuzione, erogato dall’INPS ma anticipato dall’azienda. 

Il congedo è valido anche in caso di morte del neonato vicino al momento della nascita e di padre adottivo.

A chi spetta il congedo di paternità?

Il congedo di paternità è un diritto per tutti i padri lavoratori, indipendentemente dalla natura del loro contratto lavorativo. Ciò include lavoratori a tempo pieno, part-time, a tempo determinato, lavoratori autonomi e anche coloro che sono in situazioni contrattuali meno convenzionali. La legislazione italiana si fa garante affinché ogni padre abbia la possibilità di essere presente nei momenti iniziali della vita del proprio figlio, ribadendo l'importanza di un supporto inclusivo per i genitori nel mondo del lavoro.

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Che si tratti di ferie, malattia o congedo parentale, in Personio i dipendenti richiedono autonomamente i giorni di assenza e il manager li rilascia. Nel frattempo, le risorse umane hanno una panoramica completa di tutti i giorni di assenza.

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Quanti giorni spettano al papà per la nascita di un figlio?

Per quanto riguarda la durata del congedo di paternità, la normativa italiana stabilisce chiaramente che ogni padre lavoratore ha diritto a un congedo obbligatorio di 10 giorni lavorativi, che possono essere usufruiti sia al momento della nascita sia nei 5 mesi successivi. 

Oltre ai giorni obbligatori, è prevista la possibilità di estendere questo periodo attraverso il congedo parentale, che offre fino a 10 mesi totali per entrambi i genitori sino al 12esimo anno del figlio. 

Quali sono le condizioni di diritto al congedo di paternità?

Per ricevere il congedo di paternità vi sono specifiche condizioni che ne definiscono l'accesso e la fruizione. Per poter effettuare a richiesta, è essenziale che il lavoratore sia un dipendente privato o pubblico al momento della nascita del bambino o nei periodi immediatamente precedenti o successivi.

Come richiedere il congedo di paternità?

Per richiedere il congedo di paternità bisogna rivolgersi all’azienda (spesso al dipartimento delle risorse umane) e all'INPS entro 15 giorni dalla presunta nascita.

In genere, questa procedura prevede di compilare un modulo specifico e di presentare la documentazione medica che comprovi l’evento della nascita.

Come viene pagato il congedo di paternità?

Per quanto riguarda i pagamenti, è l'INPS che si occupa di erogare l'indennità di congedo di paternità, garantendo al lavoratore una copertura economica per la durata del congedo. Tuttavia, spesso è l’azienda a dover anticipare il congedo di paternità. Questo può influire nel calcolo delle ferie e nella gestione delle ferie con il periodo di congedo per il dipendente che usufruisce di questo diritto.

Possibili iniziative in ambito welfare per i papà

Oltre al congedo di paternità, esistono numerose iniziative di welfare aziendale che possono fare la differenza nella vita dei neo-papà e contribuire significativamente al loro benessere e a quello delle loro famiglie. Queste misure possono variare da politiche flessibili di lavoro, come orari flessibili e la possibilità di lavorare da casa, a supporti finanziari e servizi dedicati, come asili nido aziendali o contributi per l'istruzione dei figli.

Una pratica in crescita è quella di offrire pacchetti di welfare personalizzati, anche tramite applicazioni ad hoc, che permettano ai dipendenti di scegliere tra diverse opzioni quelle più in linea con le proprie esigenze familiari. 

In Italia aziende come Mastercard o Zurich si sono distinte per aver integrato nel loro welfare aziendale iniziative specifiche per supportare i papà, dimostrando come un approccio inclusivo al benessere dei dipendenti possa arricchire la cultura aziendale e aumentare la produttività. 

In particolare, Mastercard ha esteso a 2 mesi il periodo in cui il padre può stare con il proprio figlio, mentre Zurich ha incluso fino a 40 giorni per tutte le coppie indipendentemente dall'orientamento sessuale o dal genere, un aspetto non considerato dalla normativa attuale.

Conclusione

La cura e l'attenzione verso i neo-papà attraverso il congedo di paternità e iniziative di welfare aziendale sono sicuramente segni di progresso sociale. È anche vero che adottando queste pratiche le aziende riescono ad attrarre e trattenere talenti in modo più strategico. Con questa considerazione, Personio si vuole confermare partner per le aziende che necessitano di capire anche la complessità della gestione più burocratica nell’HR. Per farlo offre soluzioni che facilitano l'amministrazione del congedo di paternità e promuovono un welfare aziendale davvero inclusivo. Attraverso la piattaforma HR, Personio permette di gestire con efficienza e trasparenza le politiche di congedo e contribuisce a creare un ambiente di lavoro dove ogni dipendente, compresi i neo-papà, possa sentirsi valorizzato e supportato nelle diverse fasi della vita professionale e personale.

Domande frequenti

Cos'è il congedo di paternità?

Il congedo di paternità è un breve periodo di assenza dal lavoro concesso ai neo-papà per consentire loro di supportare la propria famiglia e prendersi cura del neonato. Questa misura si propone di rafforzare il legame tra padre e figlio e sostenere la madre nel periodo immediatamente successivo al parto.

Quanto dura il congedo di paternità?

In Italia, il congedo di paternità minimo e obbligatorio dura 10 giorni lavorativi, che possono essere usufruiti dal padre sia immediatamente dopo la nascita che nei 5 mesi successivi.

Il congedo di paternità viene pagato dalle aziende o dall'INPS?

L'indennità di congedo di paternità è erogata dall'INPS al 100%, ma spesso viene anticipata dal datore di lavoro.

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